Prelievi con carta all’estero cosa sapere sulle nuove commissioni bancarie

Nel contesto sempre più globalizzato del 2025, l’uso della carta di pagamento all’estero, sia essa di credito, debito o prepagata, è ormai prassi diffusa tra chi viaggia per lavoro o piacere. Tuttavia, molti consumatori si trovano ancora impreparati di fronte alle svariate nuove commissioni bancarie che gravano sulle operazioni di prelievo presso gli sportelli ATM internazionali, incidendo in maniera significativa sulle spese di viaggio. Conoscere il funzionamento di queste commissioni e le strategie per ridurle è diventato essenziale per chi vuole muoversi in modo più informato e risparmiare.

Tipologie di commissioni sui prelievi all’estero

Le commissioni bancarie associate ai prelievi effettuati all’estero si distinguono principalmente in due categorie:

  • Commissione fissa per prelievo ATM: applicata per ogni operazione di ritiro contante, questa quota varia tipicamente tra i 2 e i 5 euro per le carte dei principali istituti italiani. Le fintech come N26 o Revolut offrono invece, spesso, un certo numero di prelievi mensili gratuiti, oltre i quali si applica una tariffa fissa o percentuale.
  • Commissione per operazione in valuta estera: si tratta di una maggiorazione, solitamente compresa tra l’1% e il 3%, che la banca applica per la conversione dalla valuta locale all’euro. È importante tenerne conto, in quanto impatta ogni singola operazione eseguita al di fuori dell’area euro.

Non vanno trascurate le cosiddette commissioni nascoste: possono manifestarsi, ad esempio, se l’operatore dell’ATM applica un tasso di cambio “gonfiato” rispetto a quello ufficiale, oppure attraverso la dynamic currency conversion (DCC), una funzione che permette di addebitare subito l’importo in euro invece che nella valuta locale. Questa opzione comporta spesso un sovrapprezzo anche del 5-7% e non è, quasi mai, la scelta più conveniente per il viaggiatore contemporaneo.

Fattori critici da considerare prima di prelevare

Il costo finale di un prelievo all’estero dipende da molteplici variabili:

  • Politiche della banca emittente: ogni banca adotta un proprio tariffario per i prelievi fuori confine, che può prevedere commissioni sia fisse che variabili. Alcuni istituti favoriscono i correntisti premium o internazionali, mentre altri adottano costi omogenei senza distinzioni.
  • Circuito internazionale utilizzato: le reti più diffuse (Visa e Mastercard) possono applicare regole diverse su costi e tassi di cambio a seconda dei Paesi.
  • Banca proprietaria dell’ATM: oltre alle somme applicate dall’istituto italiano, bisogna tenere conto dell’eventuale commissione extra imposta dalla banca che gestisce l’ATM, a prescindere da quella del proprio istituto di riferimento.
  • Area geografica dell’operazione: nei Paesi extra euro si applicano le tariffe più salate e le oscillazioni del cambio diventano più penalizzanti, mentre nell’area SEPA (Single Euro Payments Area) i costi tendono a essere più contenuti, ma non sempre nulli.

La mancanza di chiarezza informativa, come riportato dall’ABI, resta una delle principali lamentele dell’utenza, poiché spesso le condizioni contrattuali delle carte non sono comunicate in modo immediato e trasparente, rendendo difficile stimare in anticipo l’impatto economico complessivo delle operazioni.

Tecniche e consigli per ridurre le spese dei prelievi internazionali

Sebbene sia praticamente impossibile azzerare in modo completo le commissioni sui prelievi fuori dall’Italia, è possibile adottare strategie per contenerle in modo sensibile:

  • Ridurre il numero di prelievi, cercando di effettuare operazioni di importo maggiore e meno frequenti per non pagare molteplici tariffe fisse.
  • Scegliere carte moderne o soluzioni fintech che offrono pacchetti con prelievi gratuiti su base mensile e tassi di conversione più trasparenti rispetto ai circuiti bancari tradizionali.
  • Valutare attentamente le offerte delle carte internazionali: molte propongono condizioni promozionali ma prevedono costi importanti superata una certa soglia di utilizzo.
  • Prestare attenzione ai tassi di conversione proposti dagli sportelli automatici; è spesso preferibile scegliere l’addebito nella valuta locale e lasciare che sia la propria banca a gestire il cambio, piuttosto che accettare il DCC offerto direttamente dall’ATM.
  • Esaminare le segnalazioni a display dell’ATM che avvisano in tempo reale della presenza di commissioni aggiuntive locali, così da valutare se confermare o annullare l’operazione.

Alcuni operatori digitali permettono di prelevare gratuitamente fino a un tetto (ad esempio, 200€ mensili o 2 prelievi), dopo il quale applicano una percentuale per ogni prelievo supplementare. Le soluzioni più flessibili sono particolarmente apprezzate da chi viaggia con frequenza e ha necessità di gestire spese in valute diverse.

Prelievi e spese collegate: aspetti normativi e trasparenza

Un elemento fondamentale riguarda la normativa europea sulla trasparenza delle condizioni relative alle carte di pagamento. Dal 2019 il Regolamento UE (2019/518) ha sancito l’obbligo, per le banche, di informare preventivamente i consumatori circa le commissioni applicate alle operazioni con carte in valuta diversa dall’euro e di rendere trasparente il meccanismo di calcolo degli oneri accessori. Questa normativa ha favorito una maggiore consapevolezza, ma non ha eliminato del tutto la presenza di costi accessori, soprattutto quando si parla di operazioni fuori dall’area euro. La consultazione delle condizioni contrattuali aggiornate resta dunque un passaggio indispensabile prima di intraprendere qualsiasi viaggio internazionale.

La trasparenza normativa si riscontra anche nella maggiore attenzione richiesta agli istituti nei confronti della regolamentazione del cambio valutario, aspetto che resta tra i più critici quando si affrontano prelievi di contante in monete diverse dall’euro.

In sintesi, la scelta della carta giusta, la limitazione del numero di operazioni, la consapevolezza delle dinamiche di cambio e delle voci di costo, nonché la preferenza per i circuiti internazionali più vantaggiosi, sono i pilastri per viaggiare sereni e a prova di commissioni “a sorpresa”. Navigare tra le condizioni bancarie con occhio esperto permette di evitare spese inutili, ottimizzando realmente la propria esperienza di spesa all’estero.

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