Nuovi rendimenti dei buoni fruttiferi postali: ecco le tipologie che convengono di più

Nel 2025 i buoni fruttiferi postali sono tornati al centro dell’attenzione degli investitori italiani in cerca di rendimenti certi e senza rischi eccessivi, grazie all’adeguamento dei tassi di interesse in risposta all’inflazione e alle nuove strategie di emissione. Semplici da sottoscrivere, privi di costi occulti e garantiti dallo Stato italiano, i buoni rappresentano ancora oggi una soluzione particolarmente interessante per diverse tipologie di risparmiatori. Ma quali sono le tipologie davvero più vantaggiose e come orientarsi tra le numerose opzioni presenti sul mercato?

I nuovi rendimenti 2025: quanto rendono davvero

I buoni fruttiferi postali nel 2025 offrono tassi di interesse annuali compresi tra l’1,5% e il 2% nella maggior parte dei casi, con alcune eccezioni che spiccano per la loro convenienza e destinazione specifica. Il buono ordinario, soluzione classica pensata per chi vuole investire anche piccole somme e mantenere ampia flessibilità, propone rendimenti stabili ma non troppo elevati, ideali per chi è sensibile al rischio e cerca soprattutto la sicurezza dello Stato garante.

Tuttavia, la vera novità riguarda alcune emissioni promozionali e i buoni con durata più lunga. Ad esempio, nel corso del 2025 il Buono 3×4 è stato aggiornato, passando da un rendimento massimo del 2% al nuovo 3% netto a scadenza. Questo buono, che dura 12 anni, riconosce gli interessi ogni tre anni, strutturando così il percorso di maturazione e offrendo la possibilità al risparmiatore di uscire prima dalla posizione – anche se con rendimenti proporzionati al tempo di permanenza.

Nello specifico:

  • Alla fine del 3° anno si riceve un interesse dell’1,00%
  • Alla fine del 6° anno l’interesse sale all’1,50%
  • Dopo 9 anni si arriva al 2,25%
  • Solo alla scadenza dei 12 anni si raggiunge il 3,00%

Esistono anche buoni dedicati ai minori, che possono offrire rendimenti annui fino al 5% – una soluzione ottimale per chi desidera mettere da parte un capitale destinato, ad esempio, ai figli o ai nipoti, approfittando di una crescita nel tempo superiore alla media degli altri strumenti .

Tipologie più convenienti per diversi profili

L’ampia gamma di buoni permette di adattare l’investimento ai diversi orizzonti temporali e alla necessità di liquidità delle famiglie. Di seguito le tipologie mediamente più apprezzate e convenienti nell’attuale scenario:

  • Buono fruttifero postale 3×4: rappresenta un’ottima scelta per chi vuole ottenere un tasso eventualmente crescente e con possibilità di rimborso anticipato ogni tre anni senza perdere tutto l’interesse maturato. Il rendimento massimo si raggiunge solo a scadenza, ma la struttura modulare incoraggia fedeltà all’investimento .
  • Buoni dedicati ai minori: si distinguono per il tasso molto elevato, fino al 5%, e sono indicati per investimenti a lungo termine destinati a giovani beneficiari. Alla scadenza, il capitale versato cresce sensibilmente, offrendo una solida base economica per il futuro del minore .
  • Buono ordinario: con scadenze variabili e tassi tra l’1,5% e il 2%, rimane una soluzione “classica” per chi cerca sicurezza garantita dallo Stato, facilità di gestione e assenza di costi .

Gli interessi maturano soltanto a scadenza o a intervalli prestabiliti, e i rendimenti pubblicizzati sono lordi, perché andranno poi decurtati dalla ritenuta fiscale del 12,5% sugli interessi, che resta comunque la più bassa sul mercato italiano per quanto riguarda gli strumenti di risparmio vincolato .

Caratteristiche fiscali e altri vantaggi

Uno dei principali punti di forza dei buoni fruttiferi postali rimane il trattamento fiscale agevolato: la tassazione degli interessi è del 12,5%, più bassa rispetto al 26% applicato su molti altri strumenti di risparmio. Questo garantisce di trattenere una quota maggiore dei guadagni effettivi, soprattutto nei percorsi di investimento pluriennali.

Non si paga nulla né al momento della sottoscrizione né al momento del rimborso e i buoni sono inoltre esentati dall’imposta di successione. Queste caratteristiche li rendono molto interessanti anche in ottica di pianificazione patrimoniale familiare. Grazie all’assoluta trasparenza sulle condizioni di sottoscrizione e alle possibilità di simulazione tramite strumenti online ufficiali (come il simulatore di Poste Italiane), il risparmiatore può valutare con esattezza quale sia il rendimento netto finale in base alla tipologia scelta e all’orizzonte temporale dell’investimento.

Inflazione, rischio e confronto con altri strumenti

Il quadro 2025 vede una risalita dei rendimenti dei buoni fruttiferi postali dopo un lungo periodo di tassi bassi, ma è importante valutare anche il potere d’acquisto futuro in rapporto a una possibile crescita dell’inflazione. Esistono buoni indicizzati che legano il rendimento anche al tasso inflazionistico, ma la componente collegata al carovita può restare marginale in fasi di generale stabilità dei prezzi, o diventare determinante qualora i valori aumentino rapidamente.

Sebbene il rendimento assoluto dei buoni non possa competere con strumenti più rischiosi come azioni, obbligazioni ad alto rendimento o prodotti strutturati, la sicurezza offerta è incomparabile: si tratta infatti di un investimento il cui capitale e rendimento sono totalmente garantiti dallo Stato italiano. Nel confronto con i conti deposito e i conti correnti, i buoni risultano spesso preferibili sia per rendimento sia per protezione in caso di crisi, soprattutto nell’ottica di risparmi a medio-lungo termine .

La flessibilità nei termini di rimborso consente di scegliere con attenzione la durata in base alle proprie esigenze, ma bisogna sempre valutare con attenzione le condizioni relative ai tempi minimi di vincolo per accedere agli interessi. In alcuni casi, il rimborso anticipato (prima del primo intervallo previsto) consente di riavere solo il capitale versato senza interessi maturati.

Per chi vuole diversificare e ottenere un rendimento fisso con il massimo livello di sicurezza, le diverse tipologie di buoni si confermano ancora oggi uno degli strumenti di riferimento nel panorama del risparmio italiano, sia per piccoli importi che per patrimoni consistenti. Grazie alla garanzia di rimborso integrale, alla fiscalità vantaggiosa e all’assenza di costi, i buoni restano il perno di molte strategie di tutela e crescita patrimoniale. Considerando la semplicità operativa, la trasparenza e i nuovi tassi introdotti, scegliere con attenzione la serie più adatta alle proprie esigenze può offrire vantaggi concreti e rendimenti realmente competitivi rispetto ai principali concorrenti bancari e finanziari.

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