Scopri le fasce ISEE per ottenere l’Assegno Unico: ecco la tabella aggiornata

L’Assegno Unico e Universale rappresenta una delle principali politiche di sostegno economico alle famiglie con figli a carico in Italia, con importi modulati in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Questo strumento, rivolto a lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati, garantisce attraverso una serie di fasce ISEE un sostegno progressivo pensato per equilibrare le risorse tra nuclei familiari con differenti condizioni economiche.
L’aggiornamento delle soglie ISEE viene effettuato annualmente e definisce in modo preciso a quale importo mensile abbiano diritto le famiglie per ciascun figlio minore o maggiorenne a determinati requisiti. Presentando una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE aggiornata, è possibile ottenere gli importi spettanti e beneficiare delle relative maggiorazioni previste dalla normativa vigente.

Tabelle e soglie ISEE per l’Assegno Unico nel 2025

Le soglie ISEE per accedere e calcolare l’entità dell’Assegno Unico sono suddivise in diverse fasce, ciascuna delle quali determina una diversa quota mensile percepibile per ogni figlio a carico. Gli scaglioni aggiornati per il 2025 sono i seguenti:

  • ISEE fino a 17.090,61 euro: in questa fascia si ha diritto all’importo massimo pari a 199,40 euro per ciascun figlio minorenne. Tale soglia rappresenta il livello di sostegno economico massimo riconosciuto lungo la scala di progressività dell’assegno.
  • ISEE tra 17.090,61 euro e 45.574,96 euro: in questo intervallo l’importo dell’assegno decresce progressivamente. L’importo viene calcolato attraverso parametri stabiliti dalla normativa e tiene conto della situazione economica dichiarata. Ogni singola fascia intermedia avrà quindi un valore diverso, con quote che si riducono man mano che il valore ISEE aumenta.
  • ISEE oltre 45.574,96 euro, oppure senza presentazione dell’ISEE: in questa ipotesi viene riconosciuto l’importo minimo, ovvero 57,00 euro per ciascun figlio. È possibile ricevere questa cifra anche in assenza di dichiarazione ISEE, sebbene per cifre superiori sia sempre necessaria la presentazione del documento ufficiale.

Il valore dell’Assegno Unico non riguarda esclusivamente i figli minorenni; sono previsti importi ridotti anche per i figli maggiorenni entro i 21 anni a condizione che rispettino determinate condizioni (come iscrizione a un percorso di studi, tirocinio, ricerca di lavoro o partecipazione al Servizio Civile Universale). Le stesse soglie ISEE fungono da criterio residuale ai fini dell’attribuzione degli importi per figli maggiorenni.

Modalità di calcolo e maggiorazioni previste

Il calcolo dell’Assegno Unico si basa, oltre che sulla fascia ISEE, su diversi elementi accessori. Sono previste maggiorazioni in particolari fattispecie:

  • Figli con disabilità: per ciascun figlio con disabilità, l’importo spettante può subire un aumento specifico, modulato sulla gravità e sul quadro familiare.
  • Madre di età inferiore a 21 anni oppure famiglie numerose (oltre il terzo figlio): la normativa prevede incrementi sulle cifre base per incentivare la natalità e garantire maggiore tutela alle famiglie più numerose.
  • Genitori entrambi lavoratori: può essere riconosciuta una ulteriore maggiorazione in alcuni casi.

La regolamentazione invita a controllare attentamente la composizione del proprio nucleo familiare, comprese situazioni quali orfani, nuclei monoparentali e casi in cui uno o entrambi i genitori siano deceduti, per cui sono previste ulteriori forme di supporto economico.

Condizioni per benefici e scadenze

Gli importi assegnati vengono erogati mensilmente solitamente nella settimana successiva alla presentazione della domanda. È fondamentale presentare la dichiarazione ISEE aggiornata ogni anno, in quanto la mancata presentazione comporta l’assegnazione automatica dell’importo minimo.

La domanda per l’Assegno Unico deve essere inoltrata tramite i portali ufficiali dell’INPS o tramite i patronati, CAF e altri intermediari abilitati. I pagamenti iniziano generalmente dal mese successivo rispetto a quello in cui è stata presentata la domanda. Presentare l’ISEE in tempi rapidi permette di ricevere importi pienamente aggiornati ai valori spettanti rispetto alla reale situazione reddituale del nucleo.

Per chi presenta la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) a metà anno o con ritardo, la quota riconosciuta viene adeguata solo dal mese successivo, mentre per i mesi precedenti si applica il valore minimo. Questo dettaglio si rivela importante per chi desidera ottenere il massimo beneficio nel più breve tempo possibile.

Come leggere la tabella aggiornata e casi particolari

La tabella degli importi corrispondenti alle fasce ISEE consente una verifica rapida sul diritto all’Assegno Unico e sui valori spettanti. Nel dettaglio:

  • Fino a 17.090,61 euroImporto massimo 199,40 € per figlio minorenne
  • Oltre 45.574,96 euroImporto minimo 57,00 € per figlio
  • Fascia intermedia (tra 17.090,61 e 45.574,96 euro) – Importo gradualmente decrescente, con una tabella a scaglioni ISEE a step di poche centinaia di euro. L’importo specifico va verificato annualmente tramite simulatore INPS o appositi servizi CAF.

Per i figli maggiorenni (fino a 21 anni) le condizioni sono più restrittive: devono essere impegnati in un percorso di formazione scolastica o lavorativa, tirocinio, ricerca di impiego o in servizi civili. I requisiti dettagliati includono:

  • Iscrizione a un corso di formazione scolastica, professionale o universitaria
  • Partecipazione a tirocini con reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui
  • Registrazione come disoccupato presso i centri per l’impiego
  • Partecipazione al Servizio Civile Universale

Per i nuclei maggiormente bisognosi (ISEE molto basso, fino a 6.000 euro), sono talvolta disponibili ulteriori agevolazioni come il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), un contributo che si somma o talvolta si alterna all’Assegno Unico a seconda della specificità del nucleo.

Tenere monitorata la propria posizione ISEE, rivolgersi ai servizi di assistenza come CAF o patronati e verificare ogni eventuale aggiornamento legislativo permette alle famiglie di non perdere alcuna opportunità di sostegno al reddito prevista dalla normativa attuale. È consigliato consultare periodicamente anche i siti istituzionali per il calendario pagamenti e per accedere sempre alla documentazione aggiornata sull’Assegno Unico.

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