Ecco i buoni che non rientrano nell’ISEE: la lista aggiornata

Da aprile 2025 è in vigore una significativa novità per il calcolo dell’ISEE: alcune tipologie di buoni fruttiferi postali e strumenti finanziari sono ora escluse dalla determinazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, fino a una soglia di 50.000 euro per nucleo familiare. Questa modifica deriva dall’attuazione della legge di bilancio 2024 e si traduce in un concreto alleggerimento dell’ISEE per molte famiglie italiane che detengono questi strumenti di risparmio tradizionali.

I buoni esclusi dal calcolo ISEE: quali sono e come funziona l’esenzione

Gli strumenti esclusi dal calcolo ISEE comprendono:

  • Titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana (ad esempio: BTP, CCT, BOT, ecc.)
  • Buoni fruttiferi postali, inclusi quelli eventualmente trasferiti allo Stato dopo la prescrizione
  • Libretti di risparmio postale
  • Tali forme di investimento, tipicamente considerate a basso rischio e molto diffuse tra i piccoli risparmiatori, non concorrono più all’ammontare complessivo del patrimonio mobiliare che viene considerato per l’ISEE, purché il loro valore complessivo non superi 50.000 euro per ciascun nucleo familiare. Ciò significa che i risparmi detenuti sotto questa soglia non incidono né sul valore finale dell’indicatore né sull’accesso a numerose prestazioni sociali agevolate.

    Al contrario, restano invece sempre inclusi nel calcolo dell’ISEE gli altri strumenti e investimenti di natura finanziaria, come:

  • Conti correnti bancari e postali diversi dai libretti di risparmio postale
  • Depositi titoli (ad eccezione, appunto, dei titoli di Stato)
  • Fondi comuni di investimento, ETF, polizze assicurative, azioni e obbligazioni societarie
  • In particolare, viene specificato anche che “non sono ricompresi nell’esenzione gli investimenti finanziari indiretti, vale a dire quelli operati tramite i fondi comuni”.

    L’impatto dell’esclusione dei buoni sull’ISEE e sulle famiglie

    Questa modifica normativa riflette l’intento di rendere più equo l’accesso alle prestazioni sociali, andando incontro ai nuclei familiari che preferiscono forme di risparmio sicure come buoni fruttiferi postali e titoli di Stato. Tradizionalmente, queste forme di investimento sono state percepite come “riserva per il futuro” e non come reale fonte di reddito da utilizzare nel breve termine: l’esclusione punta a non penalizzare chi, magari nell’ottica di una maggiore sicurezza finanziaria futura, detiene somme su questi strumenti piuttosto che su altri asset.

    Per le famiglie con figli a carico e per chi presenta un ISEE ai fini dell’accesso a bonus e agevolazioni, risulta più semplice raggiungere i requisiti richiesti, specialmente dove l’ammontare della liquidità investita si concentrava proprio in buoni postali o titoli di Stato. Secondo le stime degli esperti, la platea degli aventi diritto a prestazioni come assegno unico universale, bonus asili nido, bonus nuovi nati e carta dedicata a te risulterà sensibilmente ampliata.

    La dichiarazione ISEE 2025: compilazione della DSU e controlli

    L’esclusione viene applicata direttamente nel momento della compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Il nuovo modello DSU, rilasciato e approvato dall’INPS, esplicita le istruzioni e i relativi aggiornamenti: il cittadino, al momento della dichiarazione, dovrà semplicemente indicare i dati relativi a titoli di Stato, buoni e libretti postali, ma il software di calcolo provvederà in automatico all’esclusione dei valori fino alla soglia dei 50.000 euro per nucleo familiare.

    Va ricordato che:

  • Se la somma dei valori supera 50.000 euro, solo l’eccedenza viene inclusa nel patrimonio mobiliare ai fini ISEE
  • Le restanti tipologie di investimenti finanziari (conti, azioni, fondi) continuano a essere calcolate integralmente
  • La DSU resta valida per tutto l’anno solare di presentazione, salvo modifiche rilevanti della situazione anagrafica o patrimoniale
  • L’INPS ha diffuso, attraverso la circolare n. 73 del 3 aprile 2025, le nuove istruzioni e chiarimenti per la presentazione della DSU aggiornata, in modo da minimizzare il rischio di errori e garantire l’applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale.

    Altre esclusioni e agevolazioni connesse all’ISEE 2025

    Oltre alla novità più rilevante relativa ai buoni e titoli di Stato, la legge di bilancio 2025 ha introdotto anche altre modifiche rilevanti:

  • Non sono considerati nel calcolo Assegno Unico Universale, Bonus asili nido e Bonus nuovi nati: le somme ricevute a tali titoli non concorrono più alla determinazione dell’indicatore nelle categorie previste.
  • Vengono esentati anche i valori degli immobili colpiti da calamità naturali.
  • Per chi rientra nei nuovi criteri, si amplia l’accesso alle misure come bonus bollette, fondo di garanzia per la prima casa, contributi affitto studenti fuori sede e fondo dote famiglia per attività sportive e ricreative dei figli.
  • Queste innovazioni indicano un’attenzione normativa crescente verso la protezione delle famiglie più fragili e la volontà di considerare maggiormente le reali condizioni di disponibilità economiche dei nuclei, evitando che la detenzione di forme di risparmio prudenti ne limiti l’accesso ai sostegni pubblici.

    Le ragioni della scelta politica e il futuro dell’indicatore

    La riforma dell’ISEE con l’esclusione dei buoni postali e titoli di Stato nasce anche dalla valutazione che queste forme di investimento, essendo direttamente legate al risparmio familiare e di lunga durata, rappresentano un elemento positivo per la stabilità finanziaria del Paese e meritano tutela. Il fine è, quindi, evitare che il solo possesso di titoli a basso rischio impedisca alle famiglie l’accesso agli strumenti di welfare per il soddisfacimento di esigenze primarie.

    A livello normativo, questa evoluzione rappresenta un segnale verso una maggiore aderenza alle reali condizioni socio-economiche delle famiglie italiane e l’istituto dell’ISEE continua a essere oggetto di revisione periodica per mantenere la sua funzione di selezione equa dei beneficiari.

    Strumenti di risparmio postale: una tradizione italiana

    I buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio sono tra gli strumenti più antichi e apprezzati dagli italiani nella gestione sicura del risparmio. Sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e distribuiti tramite Poste Italiane, garantiti dallo Stato e caratterizzati da elevata affidabilità. La loro esclusione dal calcolo ISEE premia una “cultura del risparmio” improntata alla prudenza, senza penalizzare chi, storicamente, ha scelto queste forme di investimento.

    L’aggiornamento attuale, dunque, rappresenta un passo decisivo verso una maggiore equità fiscale e sociale, con effetti che saranno tangibili sin dalle domande di prestazioni agevolate presentate a partire dalla primavera 2025.

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