L’asma polmonare è una delle patologie respiratorie croniche più diffuse a livello globale, e colpisce milioni di persone in ogni fascia d’età. Si tratta di una malattia complessa caratterizzata da una infiammazione cronica delle vie aeree, in particolare dei bronchi, che porta a episodi ricorrenti di difficoltà respiratoria, chiamate comunemente “crisi d’asma” o “attacchi d’asma”asma. Queste crisi sono dovute all’ostruzione reversibile e variabile dei bronchi, che può insorgere improvvisamente o progressivamente nel tempo.
Che cosa succede nei polmoni durante l’asma
Nel soggetto che soffre di asma, le vie aeree presentano una ipersensibilità agli stimoli irritativi, come allergeni, freddo, fumo o polveri. Questa ipersensibilità causa una risposta infiammatoria che porta al restringimento (broncospasmo) e al rigonfiamento della mucosa bronchiale, oltre ad una maggiore produzione di muco. Di conseguenza, il calibro dei bronchi si riduce e l’aria incontra difficoltà a passare, soprattutto in uscita: ecco perché spesso tra i sintomi si nota il classico respiro sibilante (fischio durante la respirazione).
I principali cambiamenti che avvengono nelle vie respiratorie durante una crisi asmatica includono:
- Infiammazione della mucosa bronchiale che causa gonfiore e aumento del muco
- Broncospasmo: i muscoli che circondano i bronchi si contraggono, restringendo ulteriormente i passaggi d’aria
- Eccesso di muco che ostruisce parzialmente o completamente alcune vie aeree
Questi processi, nella maggior parte dei casi, sono reversibili, ossia migliorano con terapia adeguata o spontaneamente. Nonostante ciò, l’asma va considerata una patologia cronica che in alcuni casi può portare a un’ostruzione irreversibile (specialmente in persone che non trattano la malattia in modo corretto nel tempo).
I sintomi dell’asma spiegati in modo semplice
I segnali più comuni che possono far pensare alla presenza di asma polmonare sono:
- Respiro sibilante (fischio emesso durante la respirazione, soprattutto in fase di espirazione)
- Affanno o difficoltà a respirare (dispnea)
- Senso di costrizione toracica (sensazione di peso o pressione sul petto)
- Tosse, spesso secca o poco produttiva, che può essere presente soprattutto la notte o al risveglio
Questi sintomi possono variare da persona a persona e, nella stessa persona, in momenti diversi. Spesso si manifestano in modo intermittente: periodi di benessere si alternano a momenti di crisi di intensità variabile. Gli attacchi possono durare pochi minuti oppure ore, peggiorare dopo attività fisica, esposizione a sostanze irritanti, o durante la notte e le prime ore del mattino.
Cause scatenanti e fattori di rischio
L’asma polmonare è frutto di una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali. Le principali cause scatenanti sono:
- Allergeni come pollini, acari della polvere, peli di animali e muffe
- Inquinanti atmosferici (fumo, smog, polveri sottili, sostanze chimiche)
- Infezioni delle vie respiratorie (soprattutto virali)
- Attività fisica intensa
- Aria fredda o molto secca
- Stress o forti emozioni
- Alcuni farmaci (aspirina, beta-bloccanti)
La predisposizione familiare riveste un ruolo importante, e chi ha uno o più familiari che soffrono di allergie o asma presenta un rischio più elevato di sviluppare la malattia.
L’importanza della diagnosi precoce e terapia
Individuare e trattare tempestivamente l’asma polmonare è fondamentale per garantire una buona qualità di vita e prevenire complicanze anche gravi. La diagnosi si basa su:
- Valutazione dei sintomi, frequenza e gravità delle crisi
- Esami funzionali come la spirometria, che misura la quantità di aria che una persona riesce a espirare e la velocità con cui la espira
- Eventuali test allergologici per individuare eventuali fattori scatenanti specifici
Il trattamento dell’asma prevede sia la gestione quotidiana per tenere sotto controllo l’infiammazione delle vie aeree (di solito con farmaci inalatori corticosteroidei) sia farmaci broncodilatatori a breve durata per bloccare rapidamente i sintomi durante una crisi. È molto importante, oltre all’uso dei farmaci prescritti dal medico, anche il controllo e l’eventuale eliminazione dei fattori scatenanti presenti nell’ambiente del paziente.
In alcuni casi, l’attacco asmatico può essere molto grave e richiedere un intervento medico urgente, soprattutto se si avvertono sintomi come grave difficoltà respiratoria, labbra o dita che diventano bluastre, incapacità a parlare o a compiere movimenti semplici.
L’asma non è una malattia contagiosa e, nella pagina dedicata su Wikipedia, si sottolinea come sia spesso presente già nei bambini e possa accompagnare la persona anche nell’età adulta, ma con un’adeguata terapia e monitoraggio è possibile condurre una vita normale e attiva.
In sintesi, l’asma polmonare è una malattia cronica infiammatoria delle vie aeree, che porta a episodi di difficoltà respiratoria variabile e reversibile, facilmente riconoscibile dai suoi sintomi principali: respiro sibilante, affanno, senso di oppressione al torace e tosse. La prevenzione delle crisi passa attraverso una corretta gestione farmacologica e ambientale, con il supporto costante del proprio medico curante.