Attenzione a questi alimenti comuni: peggiorano il reflusso senza che tu lo sappia

Molti alimenti di uso quotidiano possono peggiorare il reflusso gastroesofageo senza che ce ne accorgiamo, contribuendo a sintomi come bruciore di stomaco, rigurgito acido e fastidio retrosternale. La scelta degli alimenti gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella gestione di questa patologia, che può compromettere significativamente la qualità della vita. Contrariamente a quanto si pensi, non sono solo i cibi chiaramente “pesanti” o “piccanti” a predisporre al reflusso, ma anche diversi alimenti insospettabili, inseriti abitualmente nella dieta quotidiana.

I principali cibi che aggravano il reflusso

Una delle prime categorie sotto accusa è quella dei cibi ricchi di grassi: la loro digestione rallenta i tempi di svuotamento gastrico, facilitando la risalita dei succhi acidi verso l’esofago. Ne fanno parte non solo i fritti evidenti come patatine o pollo fritto, ma anche carni grasse, formaggi stagionati, burro e vari tipi di dolci elaborati. I grassi, oltre a rallentare la digestione, provocano il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago, consentendo così agli acidi di risalire più facilmente.

Un’altra classe di alimenti spesso consumati senza sospetto sono le bevande gassate e alcoliche. L’anidride carbonica presente nelle bevande gassate aumenta la pressione nello stomaco, favorendo i rigurgiti. L’alcol, dal canto suo, irrita la mucosa gastrica, aumenta la produzione di acido e, come i grassi, rilassa la muscolatura dello sfintere. Anche l’acqua gassata è inclusa tra le bevande da limitare in caso di reflusso frequente.

Spesso si sottovaluta il ruolo di caffè e tè (anche decaffeinati) che, grazie ai loro composti, aumentano la secrezione gastrica e favoriscono il rilassamento dello sfintere, facilitando la risalita dell’acido. Analogo effetto ha la menta, usata in caramelle o tisane.

Alimenti insospettabili: attenzione a ciò che mettiamo in tavola

Tra gli alimenti a pH acido, i pomodori e i loro derivati (passata, salsa, ketchup) sono tra i più “traiardi”: spesso presenti come base per sughi, pizze e condimenti, i pomodori accentuano la secrezione di acido e irritano l’esofago, peggiorando i sintomi di chi soffre di reflusso. Lo stesso vale per la frutta acidula come arance, limoni, pompelmi, ananas e succo di melograno, che risultano più irritanti rispetto a banane e mele, generalmente ben tollerate.

Un’altra sorpresa sono le spezie abbondantemente usate in cucina: peperoncino, pepe, paprika e zenzero possono aumentare il bruciore retrosternale soprattutto se usati in eccesso. Lo stesso vale per brodi di carne molto caldi o ricchi di grassi, che possono causare disagio sia per la temperatura elevata sia per la componente lipidica che ne rallenta lo svuotamento.

Molti non sanno che cioccolato e caramelle alla menta possono peggiorare il quadro sintomatologico del reflusso. Il cioccolato è ricco sia di grassi sia di sostanze che hanno un effetto irritante e rilassante sullo sfintere esofageo. Anche il chewing-gum può contribuire al problema, perché l’atto continuo della masticazione induce l’assunzione di aria che finisce nello stomaco e favorisce il rigurgito acido.

Modalità di consumo e abitudini che peggiorano il reflusso

Non è solo la natura dell’alimento a incidere, ma anche il modo in cui viene consumato. Gli alimenti molto caldi o molto freddi possono temporaneamente alterare la motilità gastrica e favorire il reflusso. Mangiare cibi eccessivamente abbondanti o consumare pasti molto ricchi di liquidi aumenta la distensione gastrica, predisponendo alla risalita dei succhi gastrici.

Le abbuffate serali e la cena abbondante, soprattutto nelle ore immediatamente precedenti il riposo notturno, aumentano la probabilità di reflux, complici la posizione sdraiata e la rallentata digestione. Meglio quindi preferire pasti piccoli e frequenti e evitare di sdraiarsi subito dopo aver mangiato. Anche abiti stretti in vita e cinture troppo serrate possono esercitare una pressione aggiuntiva sull’addome e favorire i sintomi.

Alcuni esempi di alimenti problematici nella dieta quotidiana

  • Cibi fritti: patatine, pollo fritto, ciambelle, fritti misti.
  • Carni grasse: insaccati, salsiccia, pancetta.
  • Formaggi stagionati: gorgonzola, taleggio, mascarpone, brie.
  • Burro e panna: usati in salse o dolci.
  • Prodotti a base di pomodoro: salse, sughi, ketchup, pizze.
  • Frutta acida: arancia, limone, pompelmo, ananas, frutti di bosco aciduli.
  • Bevande gassate: cola, acqua frizzante, bibite zuccherate con anidride carbonica.
  • Alcolici: vino, birra, liquori.
  • Caffè, tè e menta: incluse le caramelle e le tisane.
  • Spezie forti: peperoncino, pepe, paprika, zenzero in grandi quantità.
  • Cioccolato: fondente, al latte, creme spalmabili.
  • Chewing-gum: specialmente se aromatizzato alla menta o consumato spesso.

Molti alimenti citati fanno parte della tradizione culinaria italiana e possono essere consumati saltuariamente anche da chi soffre di reflusso, purché nelle dovute quantità e con la giusta attenzione. Tuttavia, quando la sintomatologia è frequente, è opportuno ridurne drasticamente il consumo o eliminarli temporaneamente dalla dieta, preferendo alimenti a bassa acidità, poveri di grassi e di facile digestione.

Alcuni alimenti neutri e le buone abitudini per la prevenzione

Per chi soffre di reflusso è importante imparare a riconoscere gli alimenti più tollerati. In generale, risultano meno problematici verdure cotte come carote, zucchine e patate dolci, cereali semplici, pane bianco, pollo o pesce magro alla griglia, latticini freschi come la ricotta e yogurt privi di zuccheri aggiunti. Anche le banane e le mele sono frutti ben tollerati, grazie al loro indice glicemico moderato e alla scarsa acidità.

Non da ultimo, adottare alcune semplici abitudini può fare la differenza nella prevenzione degli episodi di reflusso:

  • Mangiare lentamente, masticando bene ogni boccone.
  • Preferire pasti piccoli e frequenti (4-5 al giorno).
  • Evitare di coricarsi subito dopo i pasti, mantenendo una posizione eretta per almeno 2-3 ore.
  • Scegliere abiti comodi, che non comprimano l’addome.
  • In caso di sintomi persistenti, consultare il medico per una valutazione approfondita.

Conoscere e riconoscere i cibi che possono peggiorare il reflusso è fondamentale per gestire efficacemente questa condizione. Un’alimentazione mirata e la modifica di alcune abitudini quotidiane rappresentano la strategia più efficace per ridurre i sintomi, migliorando al tempo stesso la qualità della vita di chi soffre di malattia da reflusso gastroesofageo.

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